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 Circolo Culturale Timé 

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C’era una volta il TIME’, centro culturale aperto nel 1998 a Milano, nella centralissima via San Marco, per iniziativa della Fondazione Lighea.

L’ambizioso progetto prevedeva un intenso programma di eventi, mostre, presentazione di libri, incontri, dibattiti, coinvolgendo nell’organizzazione operatori e pazienti psichiatrici. Tra i molti argomenti affrontati trovava particolare spazio la riflessione sui temi del disagio psichico e dell’integrazione del “diverso”.

Se, come scrive Heidegger, “Il linguaggio è la casa dell’essere e i suoi custodi sono i filosofi e i poeti”, il nome TIME’ non era stato scelto a caso.

TIME’ è infatti traslitterazione di parola greca che significa onore, dignità, considerazione, e anche risarcimento.

Il matto è da sempre persona che si tende a tenere nascosta, lontana dallo sguardo dei “sani”, un fantasma relegato ai margini del tessuto sociale. Lighea, con la sua iniziativa, intendeva riaccoglierlo, collocandolo al centro della città, riconoscergli identità, conferirgli dignità.

La sera dell’inaugurazione, siamo nel 1998, nei locali progettati dagli scenografi del Piccolo Teatro, alla  presenza di giornalisti, personaggi del mondo culturale e dello spettacolo intorno alla madrina Ottavia Piccolo, iniziava così un’avventura entusiasmante durata più di due anni.

Oggi, a distanza di quasi venti anni, Lighea ci riprova. TIME’ riapre nella nuova sede di via San Maurilio 15, in uno spazio che durante il giorno ospita il Centro Diurno per persone affette da disagio psichico della Fondazione.

Nelle ore serali lo stesso spazio si trasforma in un luogo di iniziative di natura culturale, con la specificità, ancora una volta, di promuovere, tra gli altri temi, la riflessione legata alla figura del “diverso”, in qualsiasi forma si presenti, matto, emarginato, migrante, ai pregiudizi che lo riguardano e ai problemi della sua integrazione.

Buona fortuna TIME’.

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