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 Il centro diurno 

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Il centro diurno è uno spazio polifunzionale, le cui attività sono il fondamento del percorso riabilitativo di tutti gli ospiti della Fondazione Lighea. Le attività sono rivolte ai pazienti esterni che vivono con la famiglia, a quelli che risiedono nelle comunità e negli appartamenti.


Lo spazio

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La sede del centro diurno, in via Santa Marta, nel cuore di Milano, ha una porta su strada e una su un cortile interno: uno spazio aperto all’esterno (un negozio, in origine) e al tempo stesso uno spazio che contiene, attraverso attività strutturate che hanno uno spazio dedicato e un tempo dedicato, con una precisa dimensione. Che ha un dentro, con tutte le attività che si svolgono in sede, come le arti terapie, ma che ha anche un fuori: le attività sportive e pseudo-lavorative disponibili sul territorio come la Sartoria. E’ uno spazio che consente alla persona, attraverso un’attività strutturata, di far emergere e di conoscere il proprio mondo interno.

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Il programma riabilitativo e le attività proposte

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Il programma giornaliero è totalmente personalizzato, per durata e modalità, e si modifica nel tempo, seguendo i cambiamenti ottenuti, l’evoluzione della persona e l’emergere di nuovi bisogni. L’intervento nel suo complesso punta l’attenzione costantemente al futuro del paziente piuttosto che al suo drammatico passato. Si parte dall’analisi del disagio presente, delle potenzialità e delle capacità residue, per immaginare un piano evolutivo, da realizzare per tappe con l’ausilio di strategie collaudate. Tutte le diverse fasi del percorso acquistano significato solo se viste all’interno di un disegno di progettualità globale.

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I due filoni del programma del centro diurno prevedono:

 

  • Le attività che si svolgono prevalentemente in sede come arteterapia, musicoterapia, animazione teatrale, danza terapia, scrittura creativa. Le attività espressive sono strumenti che consentono la proiezione di parti di sé spesso poco gradite o sconosciute. Le attività proposte hanno pertanto una doppia valenza: da un lato favorire la libera espressione di sé e una maggiore critica e consapevolezza, dall’altro in maniera più finalizzata restituire un senso di autoefficacia.

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  • L’inserimento in ambienti sociali diversi (contesti educativi, spazi lavorativi, sportivi, culturali) dove il paziente è accompagnato e assistito da un operatore. Questo favorisce il rapporto diretto con un’attività reale e strutturata, l’interazione con un ambiente dove il tempo e lo spazio hanno una precisa dimensione e con le persone che nell’ambiente vivono e lavorano. 

 

Gli obiettivi comuni sono:

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  • il recupero delle potenzialità compromesse dalla malattia

  • il raggiungimento di un buon livello di autonomia

  • lo sviluppo di relazioni interpersonali

  • la conquista di un’immagine di sé più adulta e positiva

 

 

Le attività proposte mirano a favorire primariamente l’incontro tra persone e ridurre la dimensione di isolamento in cui la malattia confina, per tornare ad essere visibili a sé e agli altri. Il fine della riabilitazione è essenzialmente quello di far fare agli ospiti un’esperienza più prossima alla realtà. Una realtà molto spesso dimenticata. 

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